Sono stati presentati ieri mattina, presso la Sala Cultura della Banca Monte Pruno a Sant’Arsenio, i risultati dell’“Indagine sul rapporto degli adolescenti con il gioco d’azzardo e il web nel Vallo di Diano” raccolti nell’ambito del progetto “Giovani e Azzardo-una dipendenza sempre più diffusa” organizzato dal Circolo Banca Monte Pruno con la collaborazione dell’istituto di credito.
Ad aprire il tavolo dei lavori, moderati dal Responsabile della Comunicazione, Antonio Mastrandrea, i saluti del Direttore Generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese, e del Presidente del Circolo Banca Monte Pruno, Aldo Rescinito. “L’indagine condotta dà risultati poco incoraggianti – ha spiegato il Direttore Albanese – Parliamo di una piaga sociale, di cui anche lo Stato che fa cassa ha molte colpe. Noi come banca abbiamo il dovere di impegnarci a trovare delle risposte a questo preoccupante fenomeno“.
Come preoccupanti sono i dati che emergono a margine di un progetto avviato nel 2014 dalla Banca Monte Pruno e rivolto a sensibilizzare 244 studenti delle scuole secondarie di primo grado di 5 Comuni del Vallo di Diano ai quali sono stati somministrati dei questionari specifici per raccogliere opinioni sulla ludopatia e per sensibilizzare gli adolescenti riguardo alle insidie relative al gioco d’azzardo online. Dati che rispettano la media nazionale, ma che spingono a “sperare in un’inversione di tendenza per il prossimo futuro“, come si augura Luigi Macchia, responsabile del progetto.
Presenti ieri mattina anche la sociologa Donatella Gravino e Aniello Baselice, Responsabile Settore Dipendenze della Cabina di Regia per l’integrazione socio-sanitaria dell’ASL Salerno.
“Il Vallo di Diano è al primo posto in Campania per avere un bambino su 3 che a 12 anni gioca d’azzardo online – ha riferito la sociologa – Se a 10 anni un bambino spende la sua paghetta in sala giochi, da adulto si ritroverà a sperperare lo stipendio in una sala scommesse“.
“In Campania nel settore delle dipendenze combattiamo ancora con la cerbottana, siamo molto indietro – ha affermato Aniello Baselice – I nativi digitali sono tecnologicamente esperti, ma non emotivamente attrezzati per fronteggiare le insidie del web. Nel Vallo di Diano oltre il 60% degli adolescenti presi in esame si connette per più di 3 ore al giorno. Dal dato locale emerge quindi una sovraesposizione dell’uso del web. C’è bisogno di sensibilizzare le famiglie innanzitutto e poi coinvolgere le amministrazioni che possono regolamentare i gestori“.
– Chiara Di Miele –