Ogni anno si verificano 70mila aggressioni di cani a danno dell’uomo. Codacons parte da questo dato per riflettere sull’utilità del ripristino dell’elenco delle razze a rischio, stilato dal Ministero della Salute.
La riflessione si intensifica dopo l’evento di cronaca registrato a Manziana, dove un uomo è deceduto sbranato da tre rottweiler. Il Codacons torna a chiedere a gran voce misure per garantire la sicurezza dei cittadini e limitare il fenomeno dei cani potenzialmente pericolosi.
“Al di là del caso specifico e delle dinamiche che hanno causato l’aggressione, è indubbio che esistano razze di cani potenzialmente pericolosi per l’uomo e che la loro diffusione sul territorio è in crescente aumento anche a causa di mode e tendenze del momento”, afferma il Codacons.
L’associazione che tutela i consumatori ritiene che “indipendentemente dall’educazione che si dà al proprio animale, è universalmente riconosciuto che esistono razze, come i pitbull o i rottweiler, che per le loro caratteristiche peculiari fisiche (potenza, robustezza, dentatura) possono provocare ferite letali in caso di morsicatura. Proprio per questo, senza ovviamente demonizzare gli animali, chiediamo da tempo un patentino obbligatorio per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi. Il morso di un volpino, infatti, non causa certo le stesse ferite del morso di un rottweiler”.
Secondo il Codacons il ripristino della lista delle razze potenzialmente pericolose mette i proprietari di queste razze più in guardia rispetto ad ora.
“L’aver eliminato la lista delle 17 razze di cani a rischio introdotta dall’ex Ministro Sirchia ha di fatto cancellato qualsiasi obbligo per i loro proprietari, con conseguenze negative sul fronte della sicurezza – spiega Codacons – Una lista che, anche alla luce della tragedia di Manziana, andrebbe ripristinata, considerando che ogni anno si contano in Italia circa 70mila aggressioni a danno dell’uomo da parte di cani e che non tutte le razze sono adatte a chiunque”.