Da oltre 15 anni risiede in Germania ma per l’Agenzia delle Entrate risulta ancora in Italia e per questo motivo si è visto recapitare a casa dei familiari una sanzione da parte del Ministero della Salute per “non aver compiuto” il ciclo vaccinale anti-Covid: è questa la bizzarra vicenda di un 56enne originario di Teggiano.
In realtà l’uomo, che ormai da tempo vive all’estero per motivi lavorativi, ha eseguito il ciclo vaccinale contro il Covid-19 con le tre dosi previste. Al Ministero della Salute, però, non risulta rispettato l’obbligo vaccinale e tramite l’Agenzia delle Entrate ha richiesto l’avvio del procedimento sanzionatorio.
Il vero problema, in realtà, subentra nel momento in cui entro 10 giorni dalla ricezione della lettera da parte dell’agenzia di riscossione si deve comunicare all’ASL competente per territorio l’eventuale certificazione relativa alla vaccinazione o dei motivi per cui non si è sottoposti al ciclo vaccinale.
“Trovo assurdo che nessuno abbia risposto alle mie chiamate per risolvere un problema che a quanto pare richiede delle tempistiche così veloci. Gli orari dei centralini sono sempre più ridotti e ti lasciano in attesa anche per ore senza nessuna risposta – ha dichiarato l’uomo a Ondanews.it -. Quando qualcuno (miracolosamente) risponde ti rimanda sempre a qualcun altro e non si trova mai una via d’uscita”.
“Mi hanno rimandato ad indirizzi e-mail che neanche esistono – prosegue – e tutto questo devo risolverlo in orari ristretti e mentre lavoro. La cosa che mi sorprende è che il costo di un non vaccino sia 100 euro. E’ tanto che vale la nostra vita? Pagherei questi soldi soltanto per risolvere la questione nel minor tempo possibile e senza troppi giri, visto che tutti sembrano impegnati per poter rispondere ad una telefonata o ad una email, ma è una questione di principio. Non accetto che dopo aver eseguito alla lettera tutto quello che ci è stato consigliato (e forse sotto alcuni aspetti anche imposto) io debba pagare anche una sanzione perché non vengono effettuate comunicazioni tra gli Enti”.
“Tra tutti i piccoli Enti che ho contattato in questi giorni, alle mie mille mail mandate, ho ricevuto una sola risposta dal Ministero della Salute in cui viene indicato che la mia domanda verrà inoltrata a chi di competenza. Allora mi chiedo – aggiunge in conclusione – davvero gli Enti territoriali sono più impegnati di un Ente nazionale? C’è davvero qualcosa che non funziona e mi meraviglio che a 56 anni questo ancora mi sconvolga”.