“Trent’anni fa moriva Giovanni Falcone, magistrato in prima linea nella lotta dello Stato contro la mafia. Nella strage di Capaci persero la vita sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Quel giorno è indelebile nelle nostre coscienze, imprimendosi irrimediabilmente nella nostra memoria collettiva. Il 23 maggio è perciò una data simbolica, non a caso indicata fra tutte per celebrare la Giornata della legalità e ricordare, con Falcone, il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e di tutti gli uomini e le donne che hanno perso la vita per combattere le mafie in ogni loro forma e manifestazione“.
Sono le parole del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nel 30° anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta.
“Falcone e Borsellino erano due magistrati accomunati da un altissimo senso dello Stato, custodi dei valori della giustizia e del rispetto delle leggi – continua Bardi – . L’impegno nostro e delle istituzioni deve essere quello di tenere alti questi valori e trasmetterli alle nuove generazioni come collante del vivere civile“.
“Nella nostra regione i recenti fatti di cronaca che hanno interessato in particolare il Metapontino destano non poche preoccupazioni, segnalando il rischio concreto di infiltrazioni di organizzazioni criminali. Dobbiamo tenere alta la guardia e assicurare i cittadini che lo Stato e le istituzioni sono al loro fianco. Rinforzando, dove è necessario, il presidio delle forze dell’ordine, che già svolgono un lavoro encomiabile per garantire la sicurezza e la legalità. Agiamo per non lasciare soli i nostri cittadini e proteggere le nostre comunità. È questo l’insegnamento che ci hanno lasciato Falcone e Borsellino e sul quale dobbiamo proseguire” conclude il Presidente della Regione Basilicata.