Una “Enciclopedia della memoria” che contiene l’identità di un popolo e di un luogo, raccolta attraverso 25 anni di studi e ricerche per essere tramandata ai posteri. È tutto questo e molto altro “Il Calendario di Montesano sulla Marcellana 1996 – 2019” che sarà presentato il 31 luglio.
C’è stato un tempo, lungo quasi 30 anni, nel quale la Scuola Primaria di Montesano sulla Marcellana ha rappresentato un “caso”, un esempio eccelso, per certi versi un’avanguardia nazionale. A partire dalla metà degli anni ’80 e fino al 2008, come scrive Paolo Apolito (Docente di Antropologia Culturale della Terza Università Roma) a Montesano si è lavorato “tutti insieme, maestri e scolari, dirigente e personale, per costruire la memoria comune”. Una fortunata convergenza astrale di persone e di intenti, guidata dalla visione illuminata del Dirigente Scolastico Angelo Sica, e affiancata dal puntuale supporto delle varie Amministrazioni comunali montesanesi che si sono succedute nel tempo, si è concretizzata in un percorso virtuoso e irripetibile. In quegli anni i bambini sono stati fruitori e destinatari di una scuola che, come sottolinea Margherita Dini Ciacci (Presidente del Comitato Regionale UNICEF della Campania) “si fa in classe, in paese, altrove: la scuola è dove un educatore e un gruppo di alunni pensano liberando la fantasia e conoscono attingendo alle mille fonti del sapere, imparando a dialogare con il mondo”.
Tra le tante attività messe in campo in quel periodo fecondo dalla Scuola di Montesano sulla Marcellana, che la videro spesso alla ribalta nazionale per le sue lodevoli iniziative, a partire dal 1996 spiccano certamente quelle messe in campo per la produzione del Calendario. Che come spiega Angelo Sica “nella fase di ricerca, attivando forme concrete di collaborazione scuola – famiglia – territorio, si è trasformato in uno strumento didattico di notevole interesse”. E che poi, una volta realizzato, è riuscito “a entrare nelle famiglie e durante un anno intero suscitare interesse, procurare attenzione, determinare discussioni, invogliare alla ricerca per saperne di più”.
L’identità del Calendario di Montesano fin dall’inizio è stata inconfondibile, sia per i disegni realizzati dai bambini che per l’utilizzo di espressioni dialettali. Ma cosa contiene il Calendario? Intanto usi, costumi, storie di vita e di morte, di guerra e di pace, mestieri, giochi e consuetudini. E poi miti, leggende, racconti, tradizioni e canti. E molto altro ancora. Anno per anno, 25 argomenti diversi; mese per mese, 300 pagine che approfondiscono con riferimenti, racconti e ricordi la problematica scelta e illustrata. Come commenta il sindaco Giuseppe Rinaldi “quelle piccole abitudini, credenze, situazioni sono state esperienze che hanno segnato il quotidiano senso dell’esistenza dei nostri avi, microstorie in macrostorie, piccole esperienze di vita in grandi personaggi storici”.
Ogni Calendario contiene quindi in sé le radici del territorio. Ed ecco la straordinarietà del volume che racchiude in un “unicum” ben 25 anni di Calendari. Soltanto le prime 13 edizioni (1996-2008) sono state realizzate dai docenti e dagli alunni della Scuola Primaria di Montesano sulla Marcellana. Dopo il pensionamento del Dirigente Scolastico Angelo Sica, l’eredità che purtroppo non è stata raccolta dai suoi successori è stata invece lodevolmente raccolta dal Centro Studi e Ricerche “Radici”, presieduto dallo stesso Sica, i cui soci hanno realizzato le successive 12 edizioni contenute nel volume, dal 2009 al 2019.
Tutti elementi che rendono dunque particolarmente significativo l’appuntamento in programma venerdì 31 luglio a Montesano sulla Marcellana, con inizio alle ore 19.00 in Piazza Castello. Il volume sarà presentato nel pieno rispetto delle misure anti-Covid in vigore. Dopo i saluti del sindaco, del presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Raffaele Accetta e di Alfonso Andria, già senatore della Repubblica, è prevista l’introduzione al volume da parte di Angelo Sica. Seguiranno gli interventi di Carmine Pinto, docente di Storia Contemporanea all’UNISA, e di Paolo Apolito, Docente di Antropologia Culturale Terza Università Roma. L’evento sarà animato dalla musica suggestiva ed evocativa dell’Associazione “Arpa Viggianese”.
Il 31 luglio un cerchio idealmente si chiude: i bambini che 25 anni fa iniziarono un emozionante viaggio alla scoperta delle loro radici, interrogando genitori e nonni sulle memorie della loro comunità e trasformandole nel Calendario, potranno donare ai loro figli il volume che racchiude lo straordinario e prezioso frutto delle loro fatiche. Affinché a loro volta i loro eredi ne siano incuriositi e le trasmettano. Perché solo dalla conoscenza del passato può germogliare un futuro migliore. Come recita il vero “slogan” del Calendario “Venturi aevi non immemor”: non senza memoria per le future generazioni.
Intanto gli studi e le ricerche dell’Associazione Radici continuano: nelle case della comunità di Montesano fa bella mostra di sé l’edizione 2020 del Calendario, mentre proprio in queste settimane è già in fase di realizzazione l’edizione 2021.
– Chiara Di Miele –