“Il mio commosso ricordo è oggi rivolto alla comunità dell’Irpinia, colpita dal devastante terremoto del 23 novembre 1980”.
Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in occasione del 43esimo anniversario del sisma.
“Alle famiglie delle vittime, segnate ancora da una ferita indelebile, esprimo la più sincera vicinanza. Va rinnovata la riconoscenza a tutti gli operatori delle Forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco e del mondo del volontariato che, fin dalle prime ore, si prodigarono con straordinario impegno per prestare soccorso alla popolazione. Una testimonianza perenne di solidarietà e abnegazione”.
Alle 19:34 di quella domenica, sotto le macerie provocate dalla scossa di magnitudo 6.9 Richter persero la vita 2.735 persone, soprattutto nell’Alta Irpinia. Altre 9mila persone rimasero ferite in un panorama apocalittico che rase al suolo diciotto comuni e ne devastò 99. Trecentomila abitazioni si sbriciolarono in novanta secondi su un’area di 17mila chilometri quadrati. Il sisma fu sentito anche a Salerno, Potenza e nelle province.
“La mia Irpinia, pur provata dalla sofferenza, non si arrese – afferma – Grazie al coraggio e al sacrificio dei suoi cittadini, seppe rialzarsi, dando dimostrazione di quell’ammirevole forza d’animo che la contraddistingue da sempre e che ha permesso di far rinascere un territorio meraviglioso”.