23 anni dopo l’omicidio di un poliziotto a Potenza e dopo la condanna all’ergastolo dell’autore nel 1999, è stato arrestato anche un altro uomo a Potenza, accusato di vari reati, dopo che le indagini erano iniziate proprio a seguito di quel terribile omicidio. La vicenda riguarda la morte di Francesco Tammone, agente 28enne in servizio alla Questura di Potenza, ucciso a colpi di pistola a Potenza il 10 luglio 1996, nei pressi di via Tirreno.
L’uomo arrestato era presente 23 anni fa quando si è consumato l’assassinio. Le indagini su di lui sono iniziate all’indomani del fatto. Si tratta del 49enne T.C. che è stato giudicato responsabile di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, favoreggiamento personale e concorso formale e reato continuato, con l’aggravante della continuazione tra i tre reati. Si trova in carcere e dovrà scontare una pena di 13 anni e 5 mesi.
Per quanto riguarda l’omicidio, già nel 1999 venne condannato all’ergastolo un pregiudicato potentino che la sera dell’accaduto si trovava in regime di semilibertà e doveva rientrare in carcere. Quando gli agenti si fermarono in via Tirreno per sedare una rissa, individuarono l’uomo, che prima fuggì e poi, una volta raggiunto, riuscì a sfilare la pistola ad un poliziotto colpendo l’agente Tammone che, prima di morire, riuscì a colpire il suo assassino, favorendo il suo arresto.
Sono stati i colleghi dell’agente ucciso a dare seguito all’ordine di carcerazione, dopo la sentenza definitiva della Corte di Cassazione nei confronti del 49enne. Come reso noto in Questura in mattinata, giunge così alla conclusione la vicenda giudiziaria sulla morte del giovane agente Francesco Tammone, dopo un’attività d’indagine molto complessa che ha visto protagonisti gli agenti della Questura potentina.
– Claudio Buono –