I Carabinieri della Legione “Basilicata” celebrano il 208° annuale della fondazione dell’Arma dei Carabinieri.
La solenne cerimonia ha avuto luogo a Potenza all’interno della “Caserma Lucania” nel rione Santa Maria, preceduta dalla deposizione di una corona in memoria di tutti i caduti dell’Arma. La cerimonia, presieduta dal Comandante della Legione Carabinieri Basilicata Generale di Brigata Raffaele Covetti, ha visto la partecipazione delle Autorità Civili, Militari e Religiose, delle rappresentanze delle diverse Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionali Forestali, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dei familiari dei Caduti, delle Vittime del dovere, dei Gonfaloni dei Comuni Decorati, dei sindaci della provincia di Potenza, delle scolaresche e dei cittadini di Potenza.
Nel corso della celebrazione è stata data lettura dei messaggi augurali del Presidente della Repubblica, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi ed ha preso la parola il Generale di Brigata Raffaele Covetti, Comandante della Legione Carabinieri “Basilicata”, che ha tracciato un bilancio dell’attività operativa svolta dai Carabinieri in Lucania.
I Reparti dell’Arma che lavorano nel territorio del Comando Legione Carabinieri Basilicata hanno tratto in arresto 199 persone in flagranza di reato e 222 su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 4617 sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria. Sequestrati circa 100 kg di droga dal valore di 380.945 euro e 3 immobili nella disponibilità di sodalizi dediti al traffico e spaccio di stupefacenti del valore di circa 1.200.000 euro. 31 persone sono state arrestate e 304 denunciate per reati in materia di violenza di genere, dei quali 149 per maltrattamenti in famiglia, 21 di violenza sessuale ed 87 per atti persecutori. I Carabinieri hanno provveduto a notificare 44 fogli di via obbligatori, richiedere 44 avvisi orali e sottoporre 15 censiti di pregiudizi penali alla misura di prevenzione con obbligo di soggiorno.
Sono stati svolti 116 accertamenti patrimoniali con conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria di 69 persone nonché sequestrati beni immobili e mobili per un valore complessivo di circa 3.500 euro. Proficua quanto intensa è stata l’attività di controllo e verifica svolta per garantire l’osservanza delle disposizioni che regolamentano la legittima attribuzione del Reddito di Cittadinanza, al fine di verificare che i beneficiari della misura economica ne abbiano effettivamente titolo. Il grande fervore operativo dei militari ha consentito di conseguire risultati che hanno avuto, anche a livello nazionale, un risvolto mediatico tale da dimostrare sia l’incisiva azione di contrasto che la certosina attività di controllo. Precisamente sono state svolte attività di verifica su 6.107 nuclei familiari per un totale di 11.851 persone con conseguente accertamento di 399 distinte violazioni commesse da altrettante persone di cui 388 (217 uomini e 171 donne) denunciate all’Autorità Giudiziaria con un’indebita percezione di oltre 2.350.000 euro.
Particolarmente incisiva è stata l’attività di controllo del trasporto su strada di rifiuti, svolta congiuntamente a personale del comparto Forestale, con 712 mezzi controllati, 19 irregolarità accertate con 1 persona denunciata per mancata iscrizione all’Albo dei Gestori Ambientali e 1 mezzo sottoposto a sequestro.
Preziosa l’azione svolta quotidianamente dal personale delle Stazioni Carabinieri che costituiscono nei piccoli paesi lucani un vero presidio di legalità, in particolar modo nel periodo della pandemia durante il quale i carabinieri sono stati vicini alle popolazioni fornendo assistenza, medicinali, supporto, talvolta anche di natura psicologica e, tramite un’apposita convenzione tra Arma Carabinieri e Poste Italiane, i Comandanti di Stazione hanno prelevato le pensioni di persone anziane impossibilitate a recarsi presso gli Uffici Postali.
Infine, durante la cerimonia sono stati premiati alcuni militari che si sono particolarmente distinti in importanti operazioni di servizio a tutela della collettività e del bene comune.
Di rilievo le indagini condotte dal personale della Compagnia di Lagonegro e del Nucleo Investigativo di Potenza, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo.
La prima, denominata “Octopus 2.0”con l’esecuzione di 34 perquisizioni domiciliari nei confronti degli indagati, localizzati in vari capoluoghi del territorio nazionale, ha costituito una vera e propria innovazione poiché in pieno lockdown le restrizioni imposte dal Governo hanno limitato, per lunghi periodi, gli spostamenti da e verso l’estero e tra le varie regioni d’Italia. Gli indagati avevano ideato e creato nuove modalità di approvvigionamento e distribuzione degli stupefacenti, provenienti da Spagna, principalmente Madrid e Barcellona, ed Olanda. Per eludere i controlli, i pusher acquistavano la droga tramite dedicati canali presenti sui social network e il pagamento avveniva con criptovaluta “Bitcoin”, priva di ogni tracciabilità, per poi ricevere la droga direttamente a casa, consegnata da ignari impiegati dei principali corrieri, nascosta all’interno di confezioni di generi alimentari, prodotti questi cosparsi di essenze odorose per confondere il fiuto delle unità cinofile e tenuti al fresco grazie a involucri di ghiaccio/gel a lunga durata.
Le investigazioni, iniziate proprio a Lagonegro, hanno ricostruito la ramificata organizzazione che immetteva grandi quantità di stupefacente sull’intera penisola, definendo i ruoli e le relazioni tra i compartecipi, responsabili, a vario titolo, delle ipotesi di reato di associazione finalizzata al traffico illecito e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Sono state arrestate 105 persone, denunciate altre 85, e sono stati sequestrati 112 kg di cocaina, eroina, marijuana, hashish, ecstasy, metamfetamina e ketamina.
La seconda indagine, “Idra”, conclusa con l’emissione ed esecuzione di una misura cautelare personale a carico di 26 persone, a firma del GIP di Potenza, ha consentito ai militari del Nucleo Investigativo di individuare, nel Potentino, due gruppi criminali distinti: il primo, di matrice etnica, dedito all’approvvigionamento e commercializzazione di significativi quantitativi di droga, attivo nel centro storico di Potenza e con propaggini in vari comuni potentini della Val D’Agri, composta da migranti di nazionalità gambiana e nigeriana e il secondo, costituito da un’articolata rete di spacciatori al dettaglio di nazionalità italiana che, seppur non legati tra loro da vincoli associativi, agivano in costante raccordo e con modalità di tipo mutualistico.
Lo sviluppo investigativo, avvenuto tra l’aprile 2019 e l’agosto dell’anno successivo, oltre alle attività di riscontro sostanziate dall’arresto e alla denuncia degli indagati, hanno permesso di sequestrare mezzo chilogrammo di droga, nello specifico hashish e marijuana.
Quale rara evidenza investigativa in Italia in tema di “tratta di esseri umani”, illecitamente costituita su scala internazionale, è stato reso merito al personale che ha portato a compimento l’indagine “Women Transfer”. Frutto di un intenso lavoro condiviso con il Comando Carabinieri Tutela del Lavoro di Roma e gli organi inquirenti coinvolti della Moldavia (Procura e Polizia della capitale Chisinau), sostenuto dalla cooperazione fornita da Eurojust ed Europol, la cui sinergia ha portato alla creazione di una Squadra Investigativa Comune composta dalla Repubblica Italiana e quella Moldava, le investigazioni, durate meno di un anno, hanno consentito di individuare un sodalizio criminoso che operava tra i due Paesi, con base logistica a Potenza.
Gli appartenenti, dei quali sono stati definiti i singoli ruoli, erano dediti al reclutamento di donne vulnerabili ed in condizioni sociali, familiari ed economiche precarie, da impiegare come badanti presso le famiglie residenti nelle due province lucane, in nero ed in condizioni di grave sfruttamento lavorativo, con riguardo agli orari, massacranti e continui, senza adeguato riposo, all’alloggio, alle garanzie previdenziali ed assistenziali, con paghe che sono risultate di gran lunga inferiori a quelle previste. Ricorrendo ad espedienti quali la contraffazione di documenti personali, precostituire debiti a danno delle malcapitate per il viaggio organizzato verso il nostro Paese, l’alloggio messo a disposizione all’arrivo in attesa di collocazione lavorativa e la tangente mensile applicata sulla retribuzione a titolo di procacciamento dell’impiego. A garanzia del debito, le donne venivano private del passaporto, restituito solo al saldo di quanto dovuto, oltre che sottoposte a una perdurante intimidazione, dietro minaccia di aggressione, sfociata anche in costrizione fisica o essere avviate alla prostituzione in caso di insolvenza o riluttanza alla rigida sorveglianza di cui erano destinatarie. L’indagine che ha consentito di individuare la posizione di oltre 80 vittime si è avuta nel settembre scorso, in cui, a carico delle sei persone, cinque cittadini moldavi e un italiano, i Carabinieri hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto emesso dalla D.D.A. di Potenza poiché ritenute gravemente indiziate di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Questa sera, in via Salvatore Allende a Salerno, all’interno della caserma del “Lido del Carabiniere”, si svolgerà la cerimonia per la celebrazione del 208° annuale della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Sarà schierato un reparto di formazione in armi, composto da Comandanti di Stazione e militari in Grande Uniforme Speciale del Comando Provinciale e una rappresentanza delle specialità dell’Arma presenti in provincia, con la cornice di alcuni mezzi in dotazione ai diversi reparti. Nel corso della cerimonia ci sarà l’intervento del Colonnello Gianluca Trombetti, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Salerno.
Controlli straordinari del territorio, in particolare del porto commerciale di Salerno, hanno portato al sequestro di circa 200 kg di cocaina proveniente dall’Ecuador. La droga sequestrata, di qualità purissima, poteva essere tagliata dai trafficanti di droga fino a quattro volte prima di essere immessa sul mercato, fruttando alla criminalità un introito che supera i 20 milioni di euro.
Anche con riferimento alle varie forme di violenza di genere, in particolare quella contro le donne, il Comando Provinciale Carabinieri di Salerno, da sempre vicino alle vittime nella sua attività di rassicurazione sociale, ha operato con una chiara visione della pervasività del fenomeno delittuoso. Ha, infatti, realizzato all’interno della sede di via Mauri 99 ed in quella della Compagnia di Sala Consilina una “sala accoglienza ed ascolto per le fasce deboli“ per ricevere nella massima riservatezza le vittime dei reati di genere. La terza sala, in via di costituzione presso la Compagnia di Battipaglia, è il naturale prosieguo di un intervento che contempla la creazione di una stanza per ognuno dei 10 Comandi intermedi dipendenti. Tutti i reparti del Comando Provinciale, a cui l’Arma conferisce sempre maggiore attenzione con una costante attività di formazione in favore dei carabinieri, hanno profuso il massimo sforzo per assicurare alla giustizia autori di efferati delitti avvenuti tra le mura domestiche.
Nella lotta alla criminalità organizzata è stata condotta una manovra investigativa incentrata soprattutto sulle aree più sensibili di questa provincia, tra queste la Piana del Sele e il Capoluogo, dove sono stati individuati e disarticolati sodalizi criminali dediti principalmente alle estorsioni, all’usura e al traffico di stupefacenti.
Si è consolidata un’azione di contrasto basata sulla sinergia tra l’attività preventiva e il lavoro investigativo che ha consentito di colpire sia la fitta rete di spaccio sia la sovrastruttura che gestisce il traffico di droga, facendo emergere vere e proprie alleanze criminali strette da alcuni sodalizi.
Sempre in tema di contrasto al crimine organizzato, sono state intraprese mirate attività, in sinergia con i vari comparti di specialità dell’Arma (NAS, NIL, NOE, NAC e Forestale), finalizzate a prevenire tentativi di infiltrazione mafiosa nel tessuto economico e produttivo locale.
Ed ancora, nello scorso mese di gennaio è stata conclusa un’attività investigativa che ha portato all’esecuzione di decine di misure cautelari nei confronti di persone, sia italiani che stranieri, indagati a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti in materia di giochi e scommesse illegali, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro provento di delitto in attività economiche, auto-riciclaggio.
La tutela dell’ambiente e la polizia ambientale, la cui rilevanza è divenuta sempre più tangibile nel corso degli anni poiché rivolta a funzioni di protezione del paesaggio, del territorio e del mare, nonché al contrasto degli illeciti in materia di rifiuti è uno dei pilastri d’intervento dell’Arma.
Anche quest’anno l’Arma ha aderito con entusiasmo a molteplici iniziative per diffondere la cultura della legalità tra i giovani, collaborando con istituzioni scolastiche, prendendo parte a dibattiti su disagio e forme di devianza giovanili, in tema di prevenzione dall’uso di droghe ed abuso di alcolici, di sicurezza stradale, di educazione ambientale, di pericoli della rete, di bullismo e cyberbullismo, con una partecipazione complessiva di oltre 5000 studenti in 58 diversi istituti.