Uscita dal coma dopo una rarissima malattia infiammatoria demielinizzante, che danneggia cioè un rivestimento dei nervi del corpo, chiamato “mielina“.
E’ quanto accaduto a una 19enne curata nell’ospedale “San Carlo” di Potenza, grazie a una rapida diagnosi esatta e all’uso di una terapia mirata.
Tutto è cominciato circa due mesi fa, quando la ragazza accusava sintomi influenzali, ma dopo due giorni si è verificato un progressivo e rapido peggioramento del suo stato di salute. Accompagnata al Pronto Soccorso del “San Carlo”, le analisi hanno escluso il caso di meningite batterica, ma hanno diagnosticato un altro tipo di malattia.
“La encefalomieloradicolonevrite post-infettiva fulminante – ha precisato il primario del Resparto di Neurologia Enrico Ferrante – è una rarissima malattia. Definita con l’acronimo ADEM dall’inglese ‘acute disseminated encephalomyelitis’ è una malattia infiammatoria demielinizzante, scatenata da un’infezione, anche banale, come una sindrome influenzale, che innesca un meccanismo autoimmunitario per cui l’organismo produce anticorpi che attaccano la mielina, la guaina che avvolge le fibre nervose delle cellule nervose del cervello, midollo e talora, rarissimamente, come nel caso della nostra paziente , anche dei nervi, portando in breve tempo alla paralisi completa degli arti e al coma. I casi in cui vengono interessati anche i nervi sono i casi più gravi con prognosi più severa. La diagnosi precoce, e la tempestiva terapia immunosoppressiva consentono una prognosi migliore, come nel nostro caso”.
“Ancora una volta – commenta il direttore sanitario del “San Carlo” Antonio Picerno – paga il lavoro di gruppo multidisciplinare. In questo caso hanno cooperato ben cinque equipe : la Rianimazione, diretta dal dottor Mileti, Malattie infettive con il direttore De Stefano, il Centro trasfusionale che ha eseguito la plasmaferesi grazie alla direttrice Musto, l’Endoscopia digestiva con il direttore Sigillito che ha eseguito la PEG, e la Neurologia diretta da Ferrante. E’ stato così possibile raggiungere un buon risultato terapeutico nella cura di una rarissima malattia che ha spesso esito infausto”.
– Maria De Paola –