Dal 16 marzo 1984 nulla è cambiato nel sentimento di stima e affetto che si genera pensando ad Enrico Quaranta di cui oggi si sono celebrati i 40 anni dalla sua scomparsa.
A San Pietro al Tanagro, suo paese natale e di cui Quaranta fu il primo cittadino, il Centro Zona PSI Vallo di Diano ha avvertito il dovere di ricordarlo come protagonista e propulsore di una fiorente stagione politica.
Dagli anni 60 agli anni 80 il Vallo di Diano divenne protagonista della politica nazionale, al cui interno aveva un ruolo importante grazie all’impegno socialista. Oggi si è voluto ricordare lo sviluppo realizzato in quel periodo sul piano urbanistico, sociale ed economico. Tuttavia, non si è voluto rimarcare troppo il sentimento nostalgico per privilegiare, invece, il senso di quel fare politico che anche ancora oggi è valido e necessario.
Nel corso dell’evento si sono alternati i ricordi dei compagni che vissero all’epoca e al fianco di Quaranta e quelli degli attuali militanti in seno al PSI.
Antonio Marrone che fu al fianco del senatore valdianese per lunghi anni, ed è socialista attivo tutt’oggi, ha delineato il profilo di Quaranta “quale uomo rigoroso, severo, un grande organizzatore”.
“Strategia e visione sono le direttrici verso cui si è sviluppato e messo in atto il cambiamento ai tempi di Quaranta. Oggi appare necessario riprendere queste vie maestre per generare un giusto fare politico – afferma il primo cittadino di San Pietro al Tanagro – Enrico Quaranta ha stravolto un modo e un mondo legato alla ruralità facendo strada ad una realtà di benessere. L’altro tratto distintivo della sua azione si riconosce nel curare le relazioni, non solo all’interno del partito, ma nel tessuto della comunità locale”.
Dagli interventi dei compagni socialisti in platea, la politica perpetrata dall’illustre cittadino di San Pietro al Tanagro è stata ritratta come “il socialismo dal volto umano di cui Enrico Quaranta è stato uno delle principali espressioni”.
Nel corso del convegno si è rimarcata la differenza tra il periodo in cui i territori avevano il loro prescelto in parlamento e quello attuale in cui “gli eletti sono una propagazione del leader nazionale – commenta Gaetano Amatruda – Un territorio muore quando non ci sono i rappresentanti. Ricordare Quaranta è ricordare il socialismo che costruisce sviluppo.”
Nel 1963 Enrico Quaranta fu eletto in parlamento. Nella suo corso politico si contano 58 proposte di leggi da lui formulate, tra cui piano straordinario per il Vallo di Diano e il Cilento. Fu Sottosegretario, presidente della Comunità Montana Vallo di Diano e del Centro Sportivo Meridionale. Realizzò il primo inceneritore, negli anni 70.
Ad arricchire il dibattito il prof. Carmine Pinto che si è chiesto perché quello di Quaranta è l’unico nome tra gli onorevoli del Salernitano che ancora, a distanza di 40 anni, si ricorda senza sbavature. “Quaranta manca perché è l’espressione del mondo in cui la politica ancora intercettava il sistema sociale – afferma Pinto – E’ stato il suo un momento irripetibile in cui la politica, intesa come gestione di massa, poteva attuare trasformazioni sociali. Ha interpretato la fine di un mondo povero. Il partito socialista ha fatto da mediatore per ridurre la lontananza tra il centro del potere e il territorio. Far sentire il popolo parte della politica, parte di un grande discorso e non più marginale è stato l’elemento di unicità e irripetibilità. Inoltre, a quei tempi, si era teorizzata la Città Vallo. All’urbanistica è stata riconosciuta la capacità di governare gli interessi. Il progetto Città Vallo fu lungimirante perché aveva previsto l’abbandono dei centri storici a favore delle zone servite da parcheggio”.
Probabilmente grazie al suo peso all’interno del PSI, Bettino Craxi riunì tutti i compagni socialisti nella Certosa di Padula.
Un ricordo affettuoso è giunti anche da parte di Enzo Mattina. Sindacalista prima, politico poi, ingrossò le linee del PSI e donò a Buonabitacolo un’Amministrazione di stampo socialista. Nel corso dell’evento ha raccontato il fare determinato e sensibile allo stesso tempo di Enrico Quaranta. “Sono andato via a 19 anni da Buonabitacolo, diventai un dipendente statale e dopo 2 mesi mi licenziai: la mia terra mi aspettava”. Proprio in questa terra ha seguito le battaglie dei metalmeccanici e quelle del mondo agricolo. “Quaranta si interessava al sindacato. Mi chiedeva quali fossero le esigenze più stringenti”, ricorda commosso.
L’onorevole Enzo Maraio, segretario nazionale del PSI, ha concluso l’incontro affermando che “oggi abbiamo ricordato il grande Enrico Quaranta non in maniera statica, ma nel dinamismo che caratterizza il nostro tempo. I suoi insegnamenti costituiscono ancora oggi il futuro del nostro impegno politico”.
Un notevole contributo alla discussione è stato dato da Rosa Mega, socialista impegnata per difendere le pari opportunità. Erano presenti alla commemorazione, tra gli altri, i sindaci di Polla, Teggiano, Auletta ed Atena Lucana.