“Il primo maggio deve essere il punto di partenza per tutti affinché mai più si muoia sui posti di lavoro”. Questo il messaggio di Gerardo Ceres, segretario generale della Cisl Salerno, alla vigilia della festa dei lavoratori che in provincia di Salerno vedrà tre momenti di riflessione condivisi con Cgil e Uil.
“A Nocera Inferiore, Battipaglia e Salerno – spiega Ceres – vogliamo dare vita a manifestazioni di forte sensibilizzazione e responsabilità per costruire una cultura della sicurezza in ogni luogo di lavoro nel Salernitano, da promuovere attraverso controlli ed appalti verificati da parte delle istituzioni, la responsabilità delle imprese, i sindacati con i delegati nei luoghi di lavoro. I dati in provincia sono calati, con un solo morto nel primo trimestre di quest’anno, ma non basta”.
“Dobbiamo guardare a tutti, nessuno escluso, con maggiore attenzione ai giovani, che guardano in modo diverso il mondo del lavoro e devono per primi assumersi la responsabilità e acquisire la cultura della tutela nei luoghi dove si produce. L’occasione di riflettere va sfruttata al massimo – continua – Troppo spesso quando accadono incidenti mortali sul lavoro si parla di fatalità. Ma spesso la causa, come dimostrano le vicende giudiziarie relative a queste tragedie, resta il disinteresse e la disattenzione verso le attività lavorativa delle donne e degli uomini. Abbiamo il dovere di non lasciare per strada nessuno, anche alla luce dell’ultimo risultato elettorale per il rinnovo delle Rsu. Il voto ha confermato che siamo un sindacato non dipendente da alcun potere politico, istituzionale, economico, ideologico. Questo ci ha premiato”.
E conclude con l’augurio per questo primo maggio alla Cisl Salerno “di continuare a essere una palestra di democrazia, non abbandonando mai i tavoli di concertazione e delle trattative per cercare sempre di tutelare chi muove il motore economico di questo territorio. Ecco perché il primo maggio deve essere festeggiato con la consapevolezza che la crisi si supera con la volontà di voler cambiare le cose“.
– Chiara Di Miele –